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IL MUTISMO SELETTIVO: COME AIUTARE IL BAMBINO SILENZIOSO

IL MUTISMO SELETTIVO: COME AIUTARE IL BAMBINO SILENZIOSO

Piattaforma SOFIA ID Corso 63317 Edizione 137005

SESTA EDIZIONE

Descrizione: Il MS è un Disturbo d’Ansia che si manifesta come persistente incapacità del bambino di parlare in situazioni sociali specifiche. Infatti, uno stesso bambino con MS può apparire tanto silenzioso in situazioni percepite come ansiogene, quanto loquace, cordiale e pieno di iniziativa in contesti percepiti come tranquilli e prevedibili. Il termine “raro” viene spesso utilizzato nelle discussioni sull’incidenza del disturbo fra la popolazione infantile: ma siamo sicuri che sia davvero così raro? Purtroppo, nonostante sia una condizione che impatta in maniera importante sullo stato mentale e sui compiti di sviluppo di tanti bambini e ragazzi e che si presenta nella scuola in maniera crescente, questo disagio viene spesso sminuito. Come avviene la selezione degli interlocutori? La cerchia all’interno della quale il bambino comunica può essere più o meno ampia, nei casi più severi, e piuttosto frequenti, alcuni bambini parlano spontaneamente solo con i genitori escludendo oltre coetanei ed adulti percepiti come estranei, anche persone appartenenti alla famiglia allargata. Nel Mutismo selettivo spesso l’evitamento a parlare causa non solo un impedimento nell’emissione di parole ma anche di suoni: uno sbadiglio, una risata, un pianto sonori. Alcuni bambini con mutismo selettivo possono rispondere o comunicare le loro esigenze con cenni della testa o indicando, presentano comunque un forte disagio nell’avviare una conversazione, rispondere a delle domande e a riferire i propri bisogni; altri rimangono privi di espressione o immobili fino a quando qualcuno indovina le loro esigenze. La maggior parte di questi bambini vorrebbe riuscire a parlare in ogni contesto, ma non è in grado di farlo a causa di ansia, paura, timidezza e forte imbarazzo. Gli alunni con MS frequentemente non riescono a parlare a scuola con conseguente compromissione educativa o scolastica a causa delle difficoltà e/o impossibilità da parte del docente di conoscere il bambino e a valutarne le competenze attese nelle varie attività. La presenza di Ansia Sociale induce il bambino a porsi in disparte, anche in condizioni allettanti per qualsiasi altro coetaneo. Questa condizione emotiva crea un circolo vizioso poiché, l’assenza di esperienze di socializzazione, lo rende sempre più povero nella capacità di instaurare relazioni sociali, che restano ferme allo stato di desiderio, mentre la visione sé stesso ne è sensibilmente penalizzata. Anche quando il bambino desidera fortemente di poter avere degli amici, può convincersi che gli altri non siano interessati a lui, che non lo notino o che lo ignorino intenzionalmente; Manifestano Ansia da Separazione dalle figure di riferimento genitoriale e risultare appiccicosi nei loro confronti, possono piangere molto durante l’inserimento scolastico. Sono soggetti a lamentele somatiche: quali mal di pancia, mal di testa, nausea, dispnea, faticabilità respiratoria, ecc. Quando sperimentano una forte sensazione di ansia, assumono un volto amimico, una postura goffa, rigida e tendono a evitare il contatto visivo. In famiglia appaiono spesso inflessibili, testardi, estremamente volubili, con cambiamenti di umore che vanno da un atteggiamento arrogante, mentre in ambienti in ambienti estranei si presentano eccessivamente inibiti e passivi. Presentano un eccessivo bisogno di controllo interno, che li rende poco flessibili ai cambiamenti. E A SCUOLA? Il Mutismo Selettivo ha un esordio precoce, ma spesso, è proprio con l’inserimento nel contesto scolastico che i tipici comportamenti del bambino cominciano a destare preoccupazione nei docenti. Infatti, poiché il bambino all’interno della famiglia nucleare comunica in modo disinibito, le difficoltà emergono con l’affrancamento da esse con relativa incredulità e sgomento nei genitori, che possono attribuire, ingenuamente, alla scuola la responsabilità del “blocco”. Conoscere “cosa”, “quando”, “come“ e “se” comunicare ai genitori una difficoltà riscontrata nel bambino, riduce sensibilmente i rischi per il docente di sottovalutarla, sopravalutarla, comunicarla male o non comunicarla affatto. La capacità degli insegnanti di saper osservare questi bambini silenziosi e dedicare loro specifiche attenzioni risulta indispensabile. Infatti, non comunicando, essi frequentemente non riescono ad esprimere neanche le loro esigenze fisiologiche primarie, come la necessità del bagno, mangiare o provare malessere fisico; il Mutismo Selettivo a volte impedisce loro di emettere qualsiasi suono, anche un lamento, il pianto o una risata, per cui è importante che l’insegnante sia sensibile ai segnali non verbali provenienti dal bambino. Data la doppia specializzazione della docente (logopedista e psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale) e la lunga esperienza clinica con questi delicati bambini, le strategie di intervento a scuola che verranno presentate saranno ricondotte ai principi dell’approccio psicoterapeutico Cognitivo Comportamentale attraverso la progressiva esposizione del bambino agli stimoli che gli inducono ansia e sull’apprendimento di modalità funzionali di pensiero e di interazione sociale. Inoltre, poiché il disturbo crea difficoltà di comunicazione e di regolazione del flusso dell’eloquio verranno proposte alcune strategie proprie della logopedia.

Obiettivi:
• Presentazione e discussione dei criteri diagnostici, delle prevalenti manifestazioni emotive e comportamentali tipiche del MS;
• Affinare gli strumenti di osservazione sul comportamento e di identificazione del disturbo;
• fornire strategie educative per la riduzione dell’ansia;
• fornire suggerimenti su attività didattiche e materiali utili al bambino con MS e all’intero gruppo classe per favorire lo sviluppo di migliori competenze comunicativo-linguistiche e di interazione reciproca;
• Saper riconoscere le peculiarità comportamentali di ogni bambino con MS e saper adeguare flessibilmente la relativa azione educativa;
• fornire strumenti per migliorare la comunicazione con i genitori e con il bambino attraverso l’ascolto Empatico (soprattutto in situazioni delicate e di incertezza)

Argomenti / Articolazione:
• Il Mutismo Selettivo: storia di un disturbo;
• principali fattori di rischio per il disturbo: predisponenti, scatenanti e di mantenimento del disagio;
• prevalenti manifestazioni emotive e comportamentali nei bambini con MS;
• strategie educative proattive per la riduzione dell’ansia e dei relativi sintomi di ipercontrollo;
• strategie utili a favorire lo sviluppo di abilità sociali per un adattamento funzionale al contesto: assertività, cognizione sociale, interazione sociale, pragmatica verbale e non verbale;
• presentazione di materiali da utilizzare nelle attività didattiche utili al bambino con MS e all’intero gruppo classe per favorire lo sviluppo di migliori competenze comunicativo-linguistiche, emotive e di interazione reciproca.

Programma:
• 16:00 – 17:00 Lezione Sincrona in Webinar
• 17:00 – 17:30 Studio delle slides
• 17:30 – 19:00 Lezione Sincrona in Webinar

Destinatari: Il corso si rivolge ai Docenti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado, formatori, educatori, pedagogisti, operatori socio-sanitari, psicologi, assistenti sociali, altre figure professionali e genitori interessati al tema trattato.

Prezzo: € 40,00 (pagabile anche con CARTA DOCENTE)

Data e orario: 16-23/01/2025 ore 16:00/19:00

Durata: 6 ore

Possibilità di seguire anche nei 30 giorni successivi in modalità registrazione.

Formatore: Sandra Falzone

I nostri corsi sono rendicontabili con la CARTA DOCENTE (Legge n. 107/2015) e rientrano nella FORMAZIONE OBBLIGATORIA DOCENTI (Direttiva n. 170 del 21.03.2016)

AVVISO: se l’iscrizione al corso è stata effettuata sulla piattaforma S.O.F.I.A., è necessario compilare e inviare il FORM (modulo online della pagina del corso) per verificare se l’iscrizione è avvenuta a buon fine o meno! Grazie per l’attenzione!