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Supplenze docenti 2024: come funziona l’algoritmo. Tutte le note di chiarimenti degli Uffici Scolastici

ABRUZZO Teramo – Quali sono le riserve – LOMBARDIA Bergamo riscontro a reclami – Varese – riscontro a reclami e diffide – PIEMONTE Alessandria – Chiarimenti nomine GPS con numero riserve –

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Anche in Slovenia è boom di precari: pochi insegnanti meno attratti da una professione che offre poche prospettive economiche

Mancanza di risorse, stipendi bassi e condizioni di lavoro difficili: in Slovenia il sindacato denuncia una situazione critica nel campo dell’istruzione, lanciando un appello urgente al governo per un intervento immediato.

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La frammentazione dell’istituzione scuola: criticità e soluzioni. Lettera

Inviata da Enrico Maranzana – Il ministro dell’istruzione e del merito Valditara opera per ridare agli insegnanti “il posto che meritano” nella società sostenendo che si deve “tornare a considerare i docenti come ‘professionisti della conoscenza’, esaltandone la professionalità individuale e  riconoscendone l’autorità”.

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Bonus psicologo, verso il rifinanziamento della misura anche nel 2025. Il governo studia la proroga

Il Governo si appresta a rifinanziare il bonus psicologo nel 2025, confermando l’impegno a favore della salute mentale. Introdotto nel 2022 e reso strutturale con l’ultima legge di bilancio, il bonus mira a rendere la psicoterapia più accessibile. Secondo indiscrezioni, l’esecutivo starebbe valutando uno stanziamento di 10 milioni di euro.

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Social card “Dedicata a te”, torna il contributo da 500 euro per oltre un milione di famiglie: alimenti, carburante e trasporto locale. Le info utili

A settembre torna la Social Card “Dedicata a Te”, lo strumento di sostegno economico per le famiglie in difficoltà, con importanti novità. Il contributo massimo sale da 382,50 a 500 euro, raggiungendo circa 1,33 milioni di famiglie.

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Dormire con lo smartphone? Un incubo per la salute dei ragazzi (e la serenità dei genitori). Sempre connessi, sempre più stanchi, come proteggere i nostri figli

L’indagine, condotta dalla University of Otago in Nuova Zelanda, ha analizzato le abitudini di 79 ragazzi tra gli 11 e i 14 anni, dimostrando che l’utilizzo di schermi interattivi (giochi, social media) a letto ha un impatto negativo sulla durata e la qualità del sonno. “Anche le attività passive come guardare film sono risultate associate a un sonno più breve”, sottolineano i ricercatori.

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Autismo: Decifrato il Codice Genetico? Non proprio…

Recentemente, un articolo pubblicato da uno dei maggiori quotidiani nazionali ha riportato una “svolta” nella diagnosi precoce dell’autismo, basata su una nuova tecnologia sviluppata da un team di ricerca co-diretto da Gustavo K. Rohde. La notizia sembra promettere mari e monti, suggerendo che presto potremmo essere in grado di diagnosticare l’autismo con una precisione straordinaria, grazie a un’innovativa intelligenza artificiale.

Ma c’è un problema: la realtà è molto più complessa…

Spiega il professor David Vagni ricercatore Cnr: “Il focus dello studio in questione non è sul codice genetico dell’autismo ma è sulla capacità di identificare specifiche mutazioni genetiche, come la delezione o duplicazione in 16p11.2, utilizzando una tecnica di imaging cerebrale avanzata chiamata morfometria basata sul trasporto (TBM). Tuttavia, le mutazioni rilevabili geneticamente rappresentano solo una piccola frazione dei casi di autismo (20% circa) e le mutazioni in 16p11.2 solo  lo 0,5-1%. Per di più, tra le persone con la mutazione 16p11.2, solo il 20-30% è effettivamente autistico.  Parlare di “svolta” nella diagnosi dell’autismo basandosi su questi numeri è, quindi, quantomeno fuorviante”.

Questo tipo di semplificazione mediatica non solo è imprecisa, ma può essere dannosa. Trattare l’autismo come una condizione monolitica, riducendolo a una questione genetica risolvibile con un test, non rende giustizia alla complessità della condizione. È necessario fermare queste semplificazioni e abbracciare una visione più completa e rispettosa dell’autismo e dei diversi bisogni.

Per Marco Bertelli della Fondazione italiana autismo: “L’unico dato interessante della ricerca è la capacità di IA di gestire perfettamente  il confronto statistico di dettagli all’interno di una massa dati enorme, come quella che si associa a numerose immagini tridimensionali del sistema nervoso centrale e ai loro correlati genetici e comportamentali. I risultati di questo studio indicano che, se usata con saggezza e cautela, la capacità statistica di IA può aiutarci in tempi rapidi a fare ordine nell’attuale eterogeneità delle condizioni raggruppate sotto la denominazione di disturbo dello spettro autistico e permettere di conseguenza diagnosi e interventi di precisione”.

“La ricerca scientifica – conclude Giovanni Marino presidente Angsa – deve continuare a progredire, certo, ma non a scapito della verità e della comprensione umana”.