“Il numero degli alunni con disabilità negli ultimi dieci anni è salito moltissimo, e quindi è salito il numero delle cattedre in deroga. Nel contempo le università non hanno specializzato un numero adeguato di docenti di sostegno su tutto il territorio nazionale, e il requisito della specializzazione è necessario per l’assunzione in ruolo”.
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“Voltiamo pagina” è un progetto di formazione organizzato dalla Casa della donna e rivolto ai docenti delle scuole secondarie di primo grado. L’obiettivo del corso è combattere gli stereotipi di genere tramite la formazione e la conoscenza di bibliografie specifiche.
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È tutto pronto per l’inizio del nuovo anno scolastico!Casio Educational si pone a fianco di scuole, docenti e studenti per supportare l’insegnamento delle materie scientifiche con un ricco programma di iniziative e risorse disponibili gratuitamente su casio-edu.it: più di 100 webinar organizzati durante l’anno, oltre 600 materiali didattici scaricabili e tanti altri strumenti utili per […]
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A rischio la giusta assistenza scolastica per gli allievi con autismo. Secondi i dati ISTAT sono stati 107.000 nell’anno scolastico 2022-2023, quest’anno la corte degli interessati sarà assai maggiore. I decreti di riparto dei 224 milioni del Fondo inclusione delle persone con disabilità destinati al potenziamento dei servizi di assistenza scolastica all’autonomia e alla comunicazione, non specificano infatti che devono essere disponibili educatori esperti di strategie basate su ABA (Applied Behavior Analysis), come obbligano i LEA. Gli allievi con autismo non avranno così una assistenza adeguata ma generica, dunque spesso inutile, con grande spreco di risorse pubbliche. Vale ricordare che il totale delle risorse pubbliche impegnate da Governo, Regioni e Comuni, supera abbondantemente un miliardo.
Lo denuncia Angsa (Associazione nazionale genitori di persone con autismo) che in una lettera inviata nei giorni scorsi alla Presidenza del Consiglio ed a tutti i ministeri coinvolti chiede “l’emissione di una nota interpretativa indirizzata agli enti attuatori, per obbligare a inserire nei bandi la normativa specifica per le disabilità mentali, da assistere ciascuna con la propria specificità, proprio come già avviene per le disabilità sensoriali, come i sordi, che vengono assistiti da Assistenti all’autonomia e alla comunicazione, esperti sul metodo scelto dai genitori fra quelli approvati”. E’ impensabile che tutti gli educatori possano essere esperti in tutte le disabilità.
Nella lettera Angsa spiega che l’emissione della nota interpretativa è urgente e indispensabile in quanto da anni il Ministero riceve e non accoglie le sollecitazioni delle associazioni come A.P.R.I: “I due decreti di ripartizione dei fondi- è scritto nella lettera – nulla dicono sulle modalità di assegnazione degli appalti da parte di Regione ed Enti locali e ciò avrà una ricaduta su tutti questi servizi scolastici che comportano una spesa annuale per la finanza pubblica che è stata stimata in oltre 1 miliardo, dato che ai 224 milioni si aggiungono quattro volte tanto di finanziamenti locali, per i 68.000 AEC in funzione. Emerge pertanto che i servizi erogati per gli allievi con autismo, pur costando molte risorse, potranno comunque non rispondere ai dettami normativi ed in particolare non garantiranno il diritto inviolabile all’educazione, all’istruzione e alla salute”.
La lettera firmata dal Presidente Angsa Nazionale Giovanni Marino sottolinea, perché si tenga nel debito conto i contenuti della sentenza del Consiglio di Stato sez. III, 6 ottobre 2023, n. 8708, che oltre a stabilire che il trattamento ABA (Applied Behavior Analysis) rientra a pieno titolo nei LEA, ha confermato che trattasi di prestazione sociosanitaria ad elevata integrazione sanitaria che deve essere erogata a scuola, in famiglia e in tutti gli ambienti naturali di vita della persona con autismo. Pertanto, gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, devono essere formati in una strategia basata su ABA, perché possano concorrere alla continuità del progetto abilitativo dell’allievo, che trascorre nella scuola la maggior parte del tempo utile per l’educazione speciale. “Diversamente – conclude Marino – si sprecheranno ingenti risorse, migliaia di bambini e ragazzi resteranno senza adeguata assistenza e le famiglie saranno lasciate sole”.
Supplenze docenti anno scolastico 2024/25: l’algoritmo funziona a pieno ritmo e con le prime nomine arrivano i primi reclami da parte di chi non è stato nominato o ha avuto una nomina diversa rispetto a quella attesa. Gli Uffici scolastici sono quindi al lavoro anche per spiegare come funziona la procedura informatizzata, in particolare per l’applicazione delle riserve.
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Si parte, ma non mancano le criticità con immissioni in ruolo a rilento, incarichi di supplenza non ancora assegnati e altro ancora. Nuovo punto della situazione.
L’articolo Inizio scuola 2024, tra supplenze e immissioni in ruolo: facciamo il punto della situazione. QUESTION TIME con Cannas. LIVE Martedì 3 settembre alle 14:30 sembra essere il primo su Orizzonte Scuola Notizie.
Si parte, ma non mancano le criticità con immissioni in ruolo a rilento, incarichi di supplenza non ancora assegnati e altro ancora. Nuovo punto della situazione.
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Il Club alpino italiano, attraverso il Gruppo di lavoro Cai-Scuola e la Commissione scuola e formazione della Sat, ha lanciato un’iniziativa formativa unica nel suo genere, rivolta a insegnanti di ogni ordine e grado.
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