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Vannacci: un pugno allo stomaco nei confronti dei disabili e delle loro famiglie

Dichiarazione di Giovanni Marino, Presidente nazionale Angsa

Un segno della violenza sorda e feroce che serpeggia ovunque nel nostro tempo. Questo sono le parole del generale Vannacci che rilanciano le classi differenziate per i disabili. Un pugno nello stomaco di centinaia di migliaia di famiglie italiane, impegnate ogni giorno a superare ostacoli, disservizi e solitudine per dare un presente e un futuro di dignità ai propri figli. E’ la violenza della superficialità quella che semplifica e risolve i problemi pensando di cancellare la complessità aprendo ghetti chiusi con anni di lotte, impegno e studio, con la  ricerca quotidiana  di una soluzione tesa a  rendere la vita dei disabili degna di essere vissuta ad iniziare dai banchi di scuola. Le classi separate evocate dal generale Vannacci sarebbero il ghetto, per tutti i disabili ed in particolare per i ragazzi con autismo che ne sono la maggioranza. E’ come dire alle famiglie, lasciate stare, non perdete tempo a migliorare la vita dei vostri figli. Il suo non è un pensiero isolato, folcloristico. Nei mesi scorsi con parole diverse, ma sostanzialmente simili, la stessa ipotesi è stata evocata da Galli delle Loggia, noto intellettuale. Vuol dire che il tema è argomento di riflessione sottovoce e ipocrita, di una parte della società civile. Il nostro paese porta alta la bandiera dell’inclusione che è valore e patrimonio di tutte le forze politiche, il Parlamento ha prodotto leggi considerate un esempio in Europa e nel mondo. Il generale Vannacci, se eletto quale Italia  andrà a rappresentare nel Consiglio europeo? E’ triste constatare che per raccogliere qualche ipotetico voto in più non si esita a candidare personaggi che immettono nel tritacarne della comunicazione politica robuste dosi di cinismo e nelle case delle famiglie con un disabile riversano ottusa violenza.

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