Definire un vademecum per rendere concretamente fruibile il progetto di vita previsto dalla legge rivolto a persone giovani e adulte con disabilità. Questo l’obiettivo del corso di formazione “Icf-Adat strumenti per la definizione di progettualità inclusive rivolte a persone con disabilità”. che si terrà a Potenza per iniziativa di Angsa Basilicata. Quattro le giornate di formazione: 16 e 23 ottobre, 7 e 12 novembre. Il percorso formativo si terrà in remoto, le lezioni saranno a cura del professor Luciano Pasqualotto docente di didattica e pedagogia speciale presso l’Università di Verona uno dei massimo esperti nella materia.
Il corso è calibrato per un massimo di 100 partecipanti, in 4 moduli da 3 ore attraverso la piattaforma Zoom, con l’appoggio di una pagina web dove saranno disponibili i link delle lezioni, i materiali didattici, le slide. Forte condivisione da parte degli enti interessati ad iniziare dalla direzione sanitaria della Asp di Potenza che ha fornito convinto supporto all’iniziativa. D’altra parte l’obiettivo è ambizioso: stabilire una procedura standard valida per tutti gli enti coinvolti nell’elaborazione del progetto di vita, famiglie, Asl, Comuni, Ambiti, Associazioni, con l’indicazione del ruolo e delle responsabilità di ognuno. Uniformare e rendere trasparenti, altresì, i processi amministrativi, azzerare le pastoie burocratiche, eliminare le disparità interpretative da ufficio ad ufficio.
Si punta così a rendere fruibile un diritto previsto dal decreto legislativo n. 62 approvato lo scorso 3 maggio 2024 che riforma profondamente i riferimenti attuali in tema di disabilità. Materie delle 4 sessioni di formazione saranno:
distinguere le modalità di approccio di tipo tradizionale da quelle orientate dalla prospettiva dei diritti della persona con disabilità, alla luce della normativa attuale sul progetto di vita;
utilizzare gli strumenti ICF-ADAT a sostegno di progettualità orientate all’autorealizzazione della persona con disabilità e alla sua inclusione sociale;
saper progettare l’inclusione nella prospettiva del Welfare di Comunità e generativo.
“La sfida attuale – spiegano i responsabili di Angsa Basilicata -, consiste nel portare a maturazione un modello operativo per accesso ai diritti civili di ogni cittadino, su base di uguaglianza e massima trasparenza. L’iniziativa si pone come “best practice” replicabile a livello nazionale perché indica un cambio di rotta che capace di produrre ricadute importanti nel modo di concepire i Servizi e i percorsi di accompagnamento rivolti alla disabilità adulta, soprattutto per quella di carattere intellettiva o del neurosviluppo”.