Il governo ha dato il via libera all’ordine del giorno che propone una “quota variabile” degli stipendi per i dipendenti pubblici, con particolare attenzione al settore dell’istruzione. La mossa mira a tenere conto delle differenze nel potere d’acquisto tra le varie regioni d’Italia. Tuttavia, l’iniziativa solleva interrogativi e preoccupazioni riguardo alla possibilità di discriminazioni territoriali.
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