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Giornata mondiale disabilità. Autismo: in Italia buone leggi, il buco nero è la ricerca

L’autismo è la disabilità di questo secolo perché in crescita esponenziale in tutto il mondo. E’ bene tener conto di questo dato oggi in occasione della giornata mondiale della disabilità. Negli Stati Uniti da anni una ricerca epidemiologica in 11 Stati sui bambini che via via compiono gli otto anni. Nel 2016 ha raggiunto il 18.5 per 1.000 pari a una persona con autismo ogni 54 persone. Studi in Asia, Europa e Nord America hanno identificato persone nello spettro autistico con una media tra l’1% e il 2%. Un recente studio condotto in diversi stati europei condotto Autisme Europe su 631.619 bambini tra i 7 e i 9 anni ha determinato una prevalenza stimata media di 12,2 per 1000 (uno su 89). Il valore dei vari paesi varia tra i 4,4 e i 19,7 per 1000.

In Italia si registrano circa 5000 nuovi casi ogni anno con una media di 14 al giorno. Secondo la ricerca più recente condotta dall’Istituto Superiore di sanità oggi nel nostro paese un bambino fino a 8 anni  su 77 presenta disturbi dello spettro autistico. Dalla prima rilevazione del 2000 ad oggi la crescita è costante e si aggira sul 10%. In Italia le persone coinvolte sono oltre 300 mila. Numeri che raccontano un fenomeno in grande crescita rispetto al quale il nostro paese ha prodotto una legislazione molto avanzata, ma malissimo applicata a livello regionale.

Le famiglie spesso sono avvolte da un forte senso di solitudine. Manca il personale, perché mal pagato, faticano a crescere strutture adeguate ai bisogni delle persone con autismo in particolare per adolescenti e adulti. In questo senso si stanno facendo passi avanti seppur lentamente. Quello che manca del tutto invece è la ricerca anche gli ultimi fondi delegati alle regioni sono rimasti sulla carta. Questo è il grido di allarme e la denuncia delle famiglie, manca la ricerca, non ci sono risorse adeguate dedicate  a individuare le ragioni dell’autismo a indagare le cause, e le poche esistenti vengono spesso sprecate. Senza ricerca non c’è futuro per la disabilità per l’autismo in particolare.

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